Ali Rose ha pochi soldi e una grande ambizione: lasciare la provincia americana per vivere il sogno americano. Approdata a Los Angeles trova impiego e accoglienza nel teatro di varietà gestito dalla ruvida ma generosa Tess, cantante e creatrice dei numeri di danza che ogni sera infiammano il palcoscenico del Burlesque Lounge. Arruolata come cameriera, Ali sogna di calcare il palco, di indossare piume e paillettes e magari innamorare Jack, un barista dal cuore d’oro e il volto amabile che scrive canzoni mai pronte. Il licenziamento di Nikki, la prima ballerina sempre biliosa e sempre ubriaca, e la gravidanza inaspettata di un’altra dancer le permetteranno di conquistarsi la scena e di rivelare la sua sorprendente voce. Il trionfo è annunciato e il successo immediato. Il talento di Ali basterà da solo a riscattare il locale di Tess da debiti, ex mariti e imprenditori avidi e a coronare sogni e sentimenti.
Bella, bionda e perfettamente acconciata fin dalla prima inquadratura, che la sorprende cameriera di origini umili in un polveroso pub della provincia, la Ali di Christina Aguilera in poco meno di un’ora raggiungerà l’obiettivo della “chorus line”. A colpi di voce, perline, ammiccamenti e sfumature erotiche Burlesque suggella da copione e da genere il successo sentimentale e artistico della protagonista, ostacolata dall’indigenza ma favorita dalla determinazione, dalla volontà e dall’immancabile principe di turno. Ambientato nella città degli angeli e all’ombra delle colline hollywoodiane, il musical di Steven Antin è una favola lineare che viaggia sulle piste battute dal genere e in cui trionfano immancabilmente i buoni sentimenti.
Se Tony Manero viveva in funzione del sabato sera e aveva occhi soltanto per Stephanie, Ali Rose vive per infilare parrucche platinate e note altissime e ha occhi a cuore per un aspirante compositore, che impiegherà centoquindici minuti per dichiararsi nudo dietro una scatola di biscotti. Diversamente dalla Jennifer Beals di Flashdance, Christina Aguilera canta e balla veramente (e seriamente) senza risparmiare sulla voce e senza risparmiarsi nelle esecuzioni decisamente efficaci. Dopo essersi “scaldata” con la cover di “Lady Marmalade” nel backstage di Moulin Rouge, la cantautrice americana guadagna schermo, palcoscenico e spot. Dentro quel fascio di luce circolare si consuma allora la felice parabola del suo personaggio, una ragazza esuberante e di vaporosa ingenuità a cui non difetta però la percezione lucida di quel che le accade intorno. Burlesque non è certo il bagliore in grado di scuotere il genere, conquistando magari al musical un’identità più moderna e più colta, ma è pur vero che il palcoscenico del Burlesque Lounge mette in scena esibizioni di apprezzabile intensità. Il sorriso aperto e la personalità sfrontata della Aguilera si confrontano con la grazia della signora Cher, la cui composta eleganza e la “plastica” figura non mancano di incantare (ancora) gli avventori del Sunset Strip di L.A..
Il divertito contrappunto tra le due pop(olari) star conquisterà la platea di una città luminosa e frenetica, permettendo di superare i problemi personali. Ballare (e cantare) diventa ancora una volta sublimazione del caos, del disordine e del fallimento in un vorticare di paillettes, strass, geometrie e narcisismi.
1 commento:
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