martedì 28 luglio 2009

La rivolta delle ex


Connor Mead è un celebre fotografo di moda col vizio delle donne e della poligamia. Costretto suo malgrado a partecipare alle nozze del fratello minore, lo sciupafemmine incallito torna alla tenuta del defunto zio Wayne. Allergico all'istituzione del matrimonio e fermamente deciso a far saltare in aria matrimonio e torta nuziale, sarà al contrario costretto a rivedere il suo cinismo e il suo antisentimentalismo da tre fantasmi in gonnella. A bordo di un letto a due piazze viaggerà avanti e indietro nel tempo alla ricerca del suo cuore perduto. Tra fughe e viaggi metafisici, Connor rivedrà Jenny, ex amata, lasciata e mai dimenticata. Forse per il seduttore impenitente è tempo di amare.
La rivolta delle ex è un viaggio impossibile nel tempo, quello della seconda chance e dell'opportunità riparatrice, che impegna il protagonista a riformulare la propria vita e a compiere il desiderio inesaudito dell'amore. Esperto della commedia romantica metafisica (Se solo fosse vero), Mark Waters replica formula e atmosfera aprendo faglie temporali nel presente di Connor Mead. Percorrendo una via fantastica, il “sogno” del dragueur mai appagato lascerà residui palpabili e tracce nel suo cuore e risarcirà le lacrime versate dalle troppe amanti. La progressione del discorso amoroso tra il cinico Connor di Matthew McConaughey e l'ostinata Jenny di Jennifer Garner, è affidata al fantasma dello zio Wayne, amatore recidivo, morto in solitudine e deciso ad ammonire e redimere l'intraprendente nipote. Se i flashback ripercorrono il passato sentimentale del protagonista, mostrando il vivace campionario femminile desiderato, amato e abbandonato nel corso della sua esistenza, o meglio della sua vocazione, i flashforward gli anticipano un futuro tragico, risultato di un'esistenza spesa a deprezzare le donne. Alla base della sua “cattiva abitudine” c'è un trauma adolescenziale che lo ha reso un seduttore a caccia della quantità e mai della qualità. Una sola volta, al ballo della scuola, gli accadde di soffrire e fu un errore da non ripetere e addirittura esorcizzare. Quell'errore è la donna che Connor ha realmente amato e per cui ha troppa paura di rischiare una terza volta. La prima restò senza fiato, mentre uno spasimante più scaltro invitava Jenny al primo lento e al primo bacio, la seconda batté praticamente in ritirata prima che l'alba li sorprendesse abbracciati “a cucchiaio”. L'ironia della prima metà del film, che rianima le memorie screwball (guerra dei sessi, inseguimenti e situazioni imbarazzanti), si disperde sul traguardo, negando l'epilogo amaro e concedendo via di fuga e strategia di riscatto agli amanti, tormentati, lasciati e ritrovati sull'altalena della loro infanzia.

E poi vogliamo parlare di Matthew McConaughey? L'ho decisamente rivalutato!

giovedì 23 luglio 2009

Straight Through My Heart

In the heart
Of the night
Where it’s dark
In the lights
I heard the loudest noise...
A gunshot on the floor
I looked down
And my shirts turning red
I’m spinning around
Felt her lips on my neck
And her voice in my ear
Like I missed you
I want you tonight
Chorus:Straight through my heart
Same old bullet got me
I can’t stop the bleeding, woah
Straight through my heart
She aimed and she shot me
I just can’t believe it, oh No
I can’t resist
And I can’t behave
I just can’t escape this love
Straight through my heart (soldier down)
My heart (soldier down)
My heart, oh
Thought I knew,
Moving on
Thought I could,
Fool her charm
I really wanna go
But I can’t leave her alone,
oh, oh Hear the sound,
Of a love so loud
I just can’t
I just can’t ignore this feeling
Said she missed me,
And she wants me,
wants me tonight
In the heart
Of the night
When it’s dark
In the lights
I heard the loudest noise
A gunshot on the floor

Eccolo! Il nuovo singolo dei miei amori!!

Mansfield park di Jane Austen

Fanny Price è diversa da tutte le altre eroine di Jane Austen: non ha il senso dell’umorismo di Elizabeth Bennet né la frivolezza di Emma, e nemmeno la consapevolezza di Elinor Dashwood o l’irruenza di sua sorella Marianne. Fanny è tutta buon senso, umiltà, riservatezza e vulnerabilità. È il personaggio più passivo del romanzo, eppure dal punto di vista dell’azione morale, Fanny è la più attiva perché è l’unica che riesce a vedere le cose nella giusta prospettiva fin dal principio. Nella sua immobilità, è un personaggio chiave, simbolo di quel mondo di pacata quiete e solidi valori che era l’Inghilterra rurale del primo Settecento, contrapposto alla frenesia e dinamicità di una Londra ormai alle soglie della Rivoluzione industriale. Con Fanny, Jane Austen disegna il ritratto di un’eroina positiva non per abbondanza, ma per difetto di qualità mondane: un’eroina che fa dell’immobilità la propria forza, e vince senza fare nulla.

Il mondo descritto da Jane Austen non varca mai i limiti della vita e degli ambienti da lei direttamente consciuti, rinuncia ad avventurarsi nel fantastico o nell'ignoto. Eppure, il suo fine tocco ironico, la sua prosa elegante e fredda, la sottigliezza con cui analizza e descrive i conflitti tra esigenze morali e psicologiche conferiscono alla sua narrativa una non comune complessità e collocano l'autrice tra i più grandi nomi del romanzo inglese.

sabato 18 luglio 2009

Harry Potter e il Principe Mezzosangue

Tempi oscuri minacciano il mondo dei maghi e quello dei babbani. Dopo il ritorno di Voldemort e la tragica morte di Sirius Black, Harry trova conforto, guida e consolazione nell'abbraccio di Silente, che lo conduce ad Hogwarts e lo invita alla condivisione dei suoi ricordi. Nel Pensatoio Albus filtra per Harry l'infanzia di Tom Ridlle in cerca di un indizio che possa aiutarli a distruggerlo per sempre. La chiave della loro indagine è però custodita e mai rivelata nella memoria di Horace Lumacorno, professore in pensione di Pozioni col vizio dello studente celebre. L'allettante possibilità di insegnare all'Eletto, lo conduce di nuovo in cattedra e lo persuade finalmente a rivelare il segreto dell'Oscuro Signore: l'anima di Voldemort, straziata in sette parti dall'orrore compiuto, è conservata e protetta in altrettanti oggetti attraverso un complicato incantesimo di magia nera avanzata. Silente e Potter lasciano Hogwarts alla ricerca del medaglione (uno degli Horcrux) che custodisce un frammento dello spirito scellerato del Serpeverde. Nei corridoi della scuola intanto un altro Eletto, Draco Malfoy, è determinato a lasciare un segno (oscuro) nella storia. Soltanto un passo e un film diviso in due (Harry Potter e i doni della morte) separano il celebre mago di Privet Drive dall'epilogo e dal confronto finale con Colui che è ormai nominabile, Colui che era il più bello e potente degli angeli, appassionante variazione del mito di Lucifero, che ha ceduto al lato oscuro della forza e della magia per diventare Lord Voldemort, un cattivo senza riscatto. Assenza materializzata in un teschio colossale e spaventevole, il Signore dei Mangiamorte non è protagonista nella nuova avventura cinematografica di Harry Potter, al centro della "seconda volta" di David Yates ci sono due eroi, Potter e Silente, uno trionfante e uno soccombente. Albus Silente, il più grande mago dell'era moderna e preside di Hogwarts, riveste nell'episodio del principe mezzo sangue un ruolo genitoriale e di rilievo, è il suo abbraccio ad Harry ad aprire il film ed è il profilo insistito del suo corpo dipartito a chiuderlo. Grande Esorcista, Stregone Capo e Mago leggendario, Silente è idealmente prossimo al Gandalf del Signore degli Anelli e all'Obi-Wan Kenobi di Guerre stellari, è colui che riconosce nel piccolo Harry Potter il segno della forza e lo riscatta dalla sua condizione (per metà) babbana, è colui ancora che favorisce e sovrintende la sua formazione e inevitabilmente è colui che compirà il percorso sacrificale e verrà sostituito dall'allievo.La struttura del racconto è (sempre) estremamente elementare: i cattivi di turno, i Mangiamorte, portano il caos nel regno degli uomini e in quello dei maghi, costringendo i prodi eroi a combattere di nuovo con tutte le loro forze e tutta la loro magia per riportare l'armonia e separare per sempre la luce dalle tenebre. Ma da copione e da romanzo, la pace, il benessere e la riconquista del paradiso sono rimandate alla prossima puntata, perché Silente “perderà” la bacchetta, indebolito dalla ricerca degli Horcrux, e soccomberà al maleficio di un ambiguo traditore. Con un mago senza magia, Hogwarts è senza un “re”, è luogo vulnerabile e per la prima volta espugnabile. Inizia allora da una perdita incolmabile e dalle torreggianti torri della scuola la ricerca di ciò che è perso e di ciò che deve essere distrutto, condotta da Harry e fedeli compagni fino ai limiti dei due mondi.Se, possiamo scommetterci, Harry Potter e il principe mezzo sangue coglierà il bersaglio e renderà felici gli spettatori ansiosi di rileggere per immagini personaggi e avventure familiari, il sesto adattamento del fantasioso pastiche della Rowling non trova questa volta le felici invenzioni allestite nel precedente (Harry Potter e l'ordine della Fenice) e appare un riflesso impallidito dell'universo letterario di Potter. Un plauso va invece tributato ai tre protagonisti, Daniel Radcliffe, Rupert Grint e Emma Watson, competenti nell'esibire le loro identità mutate e affrancate dall'infanzia e dalla temperanza. Sorgente di fascinazione è pure la performance di Jim Broadbent, attore inglese, ironicamente felpato nell'abitare il film in cui vive e nel nobilitare la pusillanimità del professor Lumacorno. Bevete fortuna liquida e sollevate le bacchette, il male avanza e la magia continua.

venerdì 10 luglio 2009

3 anni da campioni del mondo

Siamo noi, siamo noi, i Campioni del Mondo siamo noi...

venerdì 3 luglio 2009

Segnali

Vorrei che anche nella vita e non solo in strada, ci fossero i segnali, per sapere quando proseguire, quando girare o dare la precedenza. Credo proprio che mi risparmierebbero un numero infinito di errori e seccature.