lunedì 30 giugno 2008

Memorie di una Geisha di ARTHUR GOLDEN

Circondate da un'aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un'attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Athur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva tutta l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina - tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata. Un romanzo avvincente e toccante, di rara sensibilità e ricchezza, coronato da uno straordinario ritratto femminile e dalla sua voce indimenticabile.

" E' il romanzo perfetto per chi ama i romanzi... mentre lo si legge, si viene trasportati in un altro luogo, in un altro tempo e sembra di stare osservando e ascoltando il mondo con gli occhi e le orecchie di un'altra persona."

domenica 29 giugno 2008

Le relazioni

Ho pensato lungo alle relazioni, ci sono quelle che offrono sensazioni nuove ed esotiche, quelle che sono vecchie e familiari, quelle che sollevano un sacco di domande, quelle che ti portano in posti inaspettati, quelle che ti portano lontano dal punto di partenza, e quelle che ti riportano in dietro, ma la relazione più importante, difficile ed emozionante e quella che si ha con se stessi. E se trovi qualcuno che ti ama e che ami.. beh.. allora è davvero fantastico.

giovedì 26 giugno 2008

I want to be free


Voglio sentirmi libero da questa onda
Libero dalla convinzione che la terra è tonda
Libero libero davvero non per fare il duro
Libero libero dalla paura del futuro
Libero perché ognuno è libero di andare
Libero da una storia che è finita male
E da uomo libero ricominciare
Perché la libertà è sacra come il pane

mercoledì 25 giugno 2008

Eroe


Sono un eroe, perché lotto tutte le ore.

Sono un eroe perché combatto per la pensione.

Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari.

Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere.

Sono un eroe straordinario tutte le sere.

Sono un eroe e te lo faccio vedere.

Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere.

martedì 24 giugno 2008

Del nostro amore solo una scia...



Non ti scordar mai di me,
di ogni mia abitudine,
in fondo siamo stati insieme
e non e' solo un piccolo particolare.
Non ti scordar mai di me,
della più incantevole fiaba
che abbia mai scritto,
un lieto fine era previsto e assai gradito.




Dedicato a te, che sei stato un pezzo della mia vita e che ora non ne fai più parte.

lunedì 23 giugno 2008

Il giorno più felice dell'anno


Secondo la formula matematica elaborata dall'accademico Cliff Arnall
Apparentemente il sentimento d'ottimismo è stimolato dalla combinazione di serate più illuminate, la prospettiva delle vacanze e i ricordi d'infanzia dell'estate che ha il suo apice il 20 giugno.
Secondo la ricerca, per determinare il giorno più felice dell'anno, è stata utilizzata l'equazione
O + (N XS) + CPM / T + He.
In dettaglio:
- "O" indica essere all'aperto in attività all'aria aperta;
- "N" è il collegamento con la natura, che adesso è in piena fioritura;
- "S" è il socializzare con i vicini e gli amici:
- "CPM" corrisponde alle memorie positive dell'infanzia;
- "T" è la temperatura media che ora è di solito calda, invitante per una prevista vacanza;
- "He", riferito a te. La formula è stata elaborata da Cliff Arnall, psicologo ed ex insegnante privato all'Università di Cardiff.Cliff Arnall, ha detto:
"L'obiettivo principale di questa formula è quello di predisporre le persone a parlare d’argomenti che rendono felici".
La "Walls Ice Cream", nel contempo, ha commissionato a Cliff Arnall, lo studio per calcolare, con precisione, il giorno più deprimente dell'anno, che, normalmente cade all'incirca, alla fine del mese di gennaio, dopo le feste natalizie, con giornate climatiche che non aiutano, i debiti da pagare e i livelli motivazionali non proprio al massimo per aiutare a riempire il giorno.

venerdì 20 giugno 2008

Leaving New York is never easy





Giulietta & Romeo

A scuola un giorno, durante una lezione, leggemmo Giulietta e Romeo. Per migliorare i nostri voti la professoressa Snyder ci fece interpretare i vari ruoli. Sal Scaffarillo fece Romeo e il destino volle che io fossi Giulietta. Le mie compagne erano tutte gelose ma io la vedevo in modo diverso. Dissi alla Snyder che Giulietta era un idiota. Innanzitutto diede la colpa al destino per una decisione che era soltanto sua. La professoressa Snyder mi spiegò che quando entra in gioco il destino spesso non siamo più noi a scegliere. Alla veneranda età di tredici anni mi era già estremamente chiaro che in amore, come nella vita, tutto è frutto delle nostre decisioni, e il destino non centra assolutamente nulla! Tutti trovano Giulietta e Romeo estramamente romantico. Il vero amore. Che tristezza. Se Giulietta è stata così stupida da innamorarsi del nemico, bersi una bottiglia di veleno e adagiarsi in un sepolcro, bè ha avuto ciò che si meritava. La professoressa disse che sarei stata fortunata se avessi vissuto una passione del genere con qualcuno, e che se fosse successo saremmo stati insieme per sempre. Anche adesso credo che per la maggior parte l'amore sia fatto di scelte. Bisogna posare veleno e pugnale e crearsi il proprio lieto fine, la maggior parte delle volte. E' che a volte, nonostante le migliori scelte, tutte le migliori intenzioni... il destino vince comunque.

~ tratto da Grey's Anathomy ~

giovedì 19 giugno 2008

Dove finisce il mare

E c'è stato un tempo in cui ho
creduto non ci fosse niente e
sono andato via ... via dal mondo. Ma
tutte le
strade portano qua e dove finisce
il mare comincerà un altro
giorno, ancora
il sole nelle mie scarpe nuove mi
troverai seduto accanto
a te.

mercoledì 18 giugno 2008

martedì 17 giugno 2008

A.A.A. qualcuno cercasi

Forse è uno buttato via,
forse è uno zorro, forse una spia,
forse è il poeta che non ha mai scritto niente
Forse è uno comunque sia,
basta che respiri e che non se ne vada via
forse è quello che è come un incidente
forse è così
Forse è fiamme e cenere
forse è una che è un pò troppo per te
forse è quella che qui ti tocca bere
Forse è una che non ne può più
forse è quella che "mancavi solo tu"
forse è la biscia che è stata troppo in giro
Se fosse quello andato a male?
Se fosse quella con l'anima a pile?
Se fosse lì mentre pensi chissà dov'è?
Ma c'è qualcuno anche per te
c'è qualcuno anche per te
in questo vecchio girotondo
c'è qualcuno anche per te
e, forse, è perso per il mondo
c'è qualcuno anche per te
e forse se ne sta morendo
o sta cercando proprio te
ma c'è qualcuno anche per te
Forse è un ladro senza intenzione
forse è uno snob, forse un barbone,
un equilibrista che sa cos'è la rete
Forse è una stella in fondo a un fosso
od una coperta da metterti addosso
o la sanguisuga che ha solo troppa sete
Se fosse quello senza parole?
Se fosse quella che non vuoi vedere?
Se fosse lì mentre pensi chissà dov'è?
Ma c'è qualcuno anche per te
c'è qualcuno anche per te
in questo vecchio girotondo
c'è qualcuno anche per te
e, forse, è perso per il mondo
c'è qualcuno anche per te
e forse se ne sta morendo
o sta cercando proprio te
ma c'è qualcuno anche per te
e, in mezzo a tutto questo perdersi,
c'è un uscio chiuso nell'anima
chissà se ti ricordi la tua chiave dov'è?
e, in mezzo a tutto questo sciogliersi,
fa più il destino o la volontà?
E se la risposta è *amore*,
la domanda qual è?
Qual è?
C'è qualcuno anche,
c'è qualcuno anche,
c'è qualcuno anche per te

lunedì 16 giugno 2008

Una domanda seria

Di chi siamo figli noi?
Delle passioni, dei nostri desideri, dei nostri sogni, delle nostre più profonde ambizioni? Siamo accecati dal desiderio e dunque smisurati, oppure al contrario siamo figli della ragione, delle regole sociali, del metro con il quale scegliamo di misurare il mondo?

venerdì 6 giugno 2008

In the city of blinding lights


Tomorrow is the DAY! New York I'm coming!

giovedì 5 giugno 2008

Il risparmio dell'energia


Ma pensa un po'.
Il Monte Bianco è cresciuto di due metri. Beato lui.Escludendo che sia un fatto ormonale, se no gli spuntavano anche le tette, come la mettiamo?Dicono che sia un accumulo di ghiaccio.Ma il pianeta non si stava surriscaldando? Qui non si capisce più niente.Neanche sulla temperatura della Terra riescono a mettersi d'accordo.Però continuano a trifolarci l'anima con 'sta storia del risparmio dell'energia.
Noi facciamo di tutto.
Chiudiamo i rubinetti quando ci laviamo i denti e ci facciamo venire la schiuma alla bocca come i dobermann, le lavatrici le facciamo di notte come i carbonari, mettiamo le lampadine a basso consumo che quando le accendi per un quarto d'ora ti sembra di stare in una stalla, e chiudiamo il frigo quando ancora abbiamo mezza mano dentro a costo di tranciarcela via per non lasciare il frigo aperto.Però qualcuno mi deve spiegare, mi deve dare un motivo uno del perché, nelle città si lasciano interi grattacieli di uffici tutti accesi per tutta la notte e nessuno dice nulla.
Non c'è uno che fa un plissè.
Torrioni accesi a giorno.Luminarie da casinò di Las Vegas.
Con un computer ad ogni scrivania acceso pure quello.
Ma che ci vuole a obbligare gli uffici a spegnere le luci? E già che ci siamo, a installare le lampadine a basso consumo?Ci avete fatto venire due lampadari di Murano così, con le «basso consumo » e poi?No, perché io posso anche leggere a letto solo alla luce del lampione di sotto per risparmiare energia, ma se poi mi sta completamente acceso il grattacielo di fronte mi sento lievemente presa per il culo.E i frigoriferi dei supermercati? Ne vogliamo parlare? Che fa un freddo che neanche in Alaska?Che se tu passi per il corridoio degli yogurt ti devi mettere il passamontagna e le moffole e arrivi alla cassa coi baffi pieni di brina?Non è spreco di energia anche quello? E' il caso di tenere le mozzarelle alla temperatura degli igloo? Mi chiedo.Che se compri un etto di burro poi per cucinare devi stirarlo altrimenti ti tocca tagliarlo con la motosega?Ci sono frigoriferi a banco lunghi sessanta metri.All'altezza dei salami ti comincia a colare il naso, ai latticini hai la punta delle dita blu, davanti alla pasta per le pizze cominci ad avere la broncopleurite, quando arrivi al latte fresco e yogurt hai tutti i sintomi del congelamento e ti butti sul girarrosto coi polli che sfrigolano perché ti sembra di entrare in una baita al caldo.Ma mettete una porta a 'sti frigo. Che consumano un lago artificiale di corrente al giorno.E i led luminosi che noi dobbiamo spegnere pena la distruzione del pianeta?Quegli occhietti rossi che ci guardano dalla sala?Noi li spegniamo, sì sì.
Poi andiamo al super e ci sono 42 televisioni accese che trasmettono tutte lo stesso programma.
Questi non sono sprechi di energia, cari politici miei?
I casi sono due.
O cercate di risolvere in qualche modo la questione o se no dite: il risparmio energetico era una delle solite nostre cazzate, fate pure quel che volete, usate il laser per tagliare il salmone e lavatevi i denti nella vasca da bagno!


Luciana Littizzetto

mercoledì 4 giugno 2008

Crescendo impari

E crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. Non è quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi. La felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente. Non è quella delle emozioni forti che fanno il botto e che esplodono fuori con tuoni spettacolari. La felicità non è quella dei grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose, e impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve. E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi; e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. E impari che l’amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore; e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato sono piccoli attimi felici. E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. E impari che tenere in braccio un bambino è una deliziosa felicità. E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami. E impari che c’è felicità, anche in quell’urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il destino, in ogni gabbiano che vola c’è nel cuore un piccolo grande Jonathan Livingston. E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

martedì 3 giugno 2008

Questa sono io

Vivo nel disordine
In un oasi di tranquillità
Non c’è terremoto che mi dia preoccupazione
Spesso invece fobica
Cado in crisi di panico
Alla prima scossa soffro già di ipertensione
Prendimi così oppure lascia perdere
Sono pazza da rinchiudere
E queste sono le mie regole
Faccio sempre e solo a modo mio
Se non ti è chiaro, questa sono io.
Cazzo c’hai da ridere?
La mia pazienza ha un limite
Come una tempesta su di te
Perdo il controllo
Poi divento fragile
Un tipo invulnerabile davanti a quella cosa
Che mi da alla testa
Prendimi così oppure lascia perdere
Sono pazza da rinchiudere
E queste sono le mie regole
Faccio sempre e solo a modo mio
Se non ti è chiaro questa sono io
Tante facce si nascondono dietro alla maschera
Che porto su di me
Sono pazza da rinchiudere
E queste sono le mie regole
Faccio sempre e solo a modo mio
Se non ti è chiaro questa sono io.