lunedì 24 novembre 2008

Tutti al Giglio, c'è l'Italia


Al Giglio venticinquemila posti per il test-match della Nazionale. Non capitava da quell’Italia-Lituania del “secolo” scorso che una “vera” Nazionale – erano gli azzurri del calcio – disputasse una “vera” partita al Giglio. Sabato 22/11/2008 alle ore 15.00 è toccato all’Italrugby impegnata nel terzo ed ultimo collaudo (dopo quelli, in rapida successione, all’Euganeo di Padova e all’Olimpico di Torino) prima del torneo delle Sei Nazioni. Parisse e compagni hanno sfidato i Pacific Islanders, un concentrato agonistico di alcuni arcipelaghi dell’Oceania che per una settimana ha fatto base a Correggio. I Pacific Islanders intraprendono ogni anno una tournèe in Europa riscuotendo sempre un grandissimo interesse: basti pensare che per la loro partita in Inghilterra che ha preceduto il test match con gli azzurri i biglietti erano già esauriti. L’ultimo allenamento l’Italia l’ha sostenuto venerdì mattina al Giglio, poi dopo pranzo è toccato ai Pacific Islanders (la selezione di Fiji, Tonga e Samoa) prendere confidenza con il terreno dello stadio cittadino. Le porte da calcio sono state rimosse (anzi, segate) per far posto a quelle del rugby. Ovviamente non è potuto mancare il Terzo Tempo, il tradizionale dopo partita che ha accomunato i giocatori dell’Italrugby, gli Islanders, i rispettivi staff, gli addetti ai lavori ed i semplici sportivi in una vera e propria liturgia dell’amicizia che è uno dei valori aggiunti di questo affascinante sport. Gli stand allestiti davanti alla tribuna hanno servito a pieno ritmo, anche prima del match, birra e alimenti, musica con deejay, spazi commerciali con il merchandising azzurro e non soltanto. Inoltre su un maxischermo era possibile assistere agli altri due test-match internazionali in programma al pomeriggio. Una vera e propria full-immersion nel rugby, insomma. E anche se non abbiamo vinto, ci siamo divertiti davvero tanto.

domenica 23 novembre 2008

Twilight


Quando Isabella Swan decide di lasciare l'assolata Phoenix per la fredda e piovosa cittadina di Forks, dovev vive suo padre, non immagina certo che la sua vita da teenager conoscerà presto una svolta improvvisa, eccitante e mortalmente pericolosa... Nella nuova scuola tutti sono incuriositi da lei e la trattano con gentilezza, tutti tranne uno: il misterioso e bellissimo Edward Cullen. Edward non da confidenza a nessuno, frequenta soltanto i suoi cugini e fratelli, tutti ugualmente belli e affascinanti. Ma c'è qualcosa in Bella che costringe Edward dapprima a cercare di stare lontano da lei e quindi ad avvicinarla. Tra i due inizia un'amicizia sospettosa che man mano si trasforma in un'attrazione potente, irresistibile. Fino al giorno in cui Edward rivela a Bella di essere un vampiro...
La regista di Thirteen Catherine Hardwicke e la sua squadra portano sullo schermo il primo dei best-sellers di Stephenie Meyer dedicati ad un mito imperituro per definizione. Dopo che Coppola l’aveva condotto in città, rendendolo ad un tratto moderno, Twilight riporta il vampiro nella natura, nei meravigliosi panorami dell’Olympic Rain Forest, ricollocando il desiderio primordiale in una sorta di giardino edenico in cui c’è già la colpa ma non c’è ancora il peccato. Edward e Bella hanno diciassette anni e non potrebbero avere un’altra età. Sono sulla soglia -simbolica- della maturità, sul confine tra il mondo della fantasia e quello della realtà. “Non può essere vero”, dice lei. “Nel mio mondo lo è”, risponde lui. Adolescente solitaria, Bella vive già di suo in un mondo a parte, in cui probabilmente sogna quello che non ha: una famiglia allargata ed unita come i Cullen, per esempio, che “sembravano usciti da un film”, dice il romanzo; un amore a cui aggrapparsi (letteralmente); un innamorato che abbia il coraggio di mostrarsi per quel che è, ovvero un essere goffo e coraggioso, e che sappia trattenersi (sessualmente) al di qua della soglia. Film di ragazzi per i ragazzi, Twilight ha i dialoghi sciocchini del primo amore, ma anche la sua inquietudine e la sua tenerezza. Tutto ciò che è orrorifico resta fuori scena, perché è con gli occhi dell’innamorata che Bella guarda il mostro e, al suo posto, vede un viso iridescente, da star del glam rock, un essere di luce ben più angelico che demoniaco. Sulle note dei Muse, Robert Pattinson appare a questo punto l’interprete ideale per Edward, gotico e imberbe; un corpo che non ha più nulla della bestia se non la Bella: Kristen Stewart, protagonista assoluta. Totalmente laicizzato e americanizzato (il baseball in salsa quidditch, il ballo di fine anno), il vampiro è ridotto al suo nucleo ultimo di incarnazione del desiderio esasperato dal veto; la dicotomia luce-ombra sostituita da un grigiore umido e indistinto, in linea con la malinconia dei protagonisti e la loro età di passaggio; l’espressionismo ricacciato al museo del cinema, per far posto al trionfo del romanticismo.

"E così il leone si innamorò dell'agnello".
"Che agnello stupido".
"Che leone pazzo e masochista".

mercoledì 19 novembre 2008

Che agitazione!

Sto passando questa settimana all'insegna dell'agitazione! E i motivi sono due:


Venerdì uscirà in tutte le sale TWILIGHT! E forse non ci crederete, ma per un brevissimo istante ho avuto il posto prenotato per vedere il film, in ben 2 cinema diversi! Anzi, visto che gli orari erano differenti, forse potevo suggerire alla mia amica di mantenerli tutti e due e fare due visioni!







L'altro motivo è questo:























Mirco Bermasco (foto a sinistra) e suo fratello Mauro Bergamasco (foto a destra). Da non credere che sabato 22/11/2008 nella "ridente" Reggio Emilia City, ci sarà il test match contro i Pacific Islander... non vi dico il mio stato d'agitazione quando vedrò questi due uomini scendere in campo (anche se la mia preferenza va tutta a Mirco)... Penso che se non mi tira l'infarto qui, scampo 100 anni!! (per finire in bellezza vi offro una delle mie foto preferite dei due Bergabrothers...attendo commenti!!)

martedì 11 novembre 2008

Il cielo ha una porta sola

E non è per farti fretta e non è per la distanza tutto vivo e vive senza te
io ti scrivo per sentire io ti scrivo senza tempo potrei anche non ricevere che
quello che io sento di te è forte quello che io sento di te è sempre che tu...
mi piaci... tu mi dici non sono in grado di amarti lì che tempo fa tu sarai già
al mare prenditi il tuo tempo e non sentirti in colpa mai la volontà decide
ancora tu mi piaci tu mi dici il cielo ha una porta sola tu mi piaci tu mi dici
il cielo ha una porta sola,aprila,aprila.

sabato 8 novembre 2008

Breaking dawn di STEPHENIE MEYER


Per Bella Swan essere innamorata di un vampiro è allo stesso tempo un sogno a occhi aperti e il peggiore degli incubi, un intreccio di sensazioni che si alternano e le lacerano l'anima.

La passione per Edward Cullen la spinge verso un destino soprannaturale, mentre il profondo legame con Jacob Black la riporta invece indietro, nel mondo terreno. Bella ha alle spalle un anno difficile, pieno di perdite, di conflitti, di tentazioni contraddittorie. Ora è al bivio decisivo: entrare nello sconosciuto mondo degli immortali, o continuare a condurre un'esistenza umana. Dalla sua scelta, dipenderà l'esito del conflitto tra il clan dei vampiri e quello dei licantropi.

Eppure, ora che Bella ha preso la sua decisione, sta per scatenarsi una sorprendente catena di eventi che cambieranno per sempre la vita di tutti coloro che la circondano. Ma quando il tempo a sua disposizione sembrerà essere esaurito, e la strada da prendere già stabilita, Bella - dolce e timida in Twilight, sensuale e inquieta in New Moon ed Eclipse - andrà incontro a un futuro dal quale non potrà più tornare indietro.

Breaking Dawn, il capitolo conclusivo della saga di Twlight, svela finalmente segreti e misteri di questa incantevole epopea romantica che ha entusiasmato milioni di lettori in tutto il mondo.
"Non temere", mormorai. "Noi ci apparteniamo."
Fui immediatamente travolta dalla verita delle mie stesse parole.
Quel momento era così perfetto, così giusto, che per nulla al mondo potevo dubitarne. Le sue braccia mi avvolsero stringendomi a lui. Era come se ogni terminazione nervosa del mio corpo sprizzasse elettricità.
"Per sempre", aggiunge Edward.

giovedì 6 novembre 2008

High School Musical 3 - Senior Year

Alla East High School fervono i preparativi per il musical di primavera che per alcuni chiuderà l'anno scolastico e per altri l'intera stagione liceale. In attesa di prendere l'agognato diploma, i Wildcats si interrogano su quale sarà il loro futuro fuori dalle familiari e sicure aule della scuola che li ha visti crescere. Se Gabriella ha già scelto la Stanford University, Troy è combattuto tra il dovere di frequentare l'Università locale che il padre ha selezionato per lui - e che gli permetterebbe di continuare a giocare in squadra con l'amico del cuore Chad - e il desiderio di conciliare il basket con il teatro. Rimanere nel New Mexico vorrebbe anche dire separarsi da Gabriella. Nel frattempo la signora Darbus, l'insegnante di teatro, ha comunicato ai suoi alunni che al musical di primavera saranno presenti due selezionatori della Juilliard per individuare tra i partecipanti il candidato all'unica borsa di studio messa in palio dalla prestigiosa scuola d'arte di New York. Inizia con un'apparente sconfitta l'atto terzo di High School Musical. I Wildcats, impegnati nella finale di basket, sono sotto di parecchi punti e hanno solo il 4° quarto per conquistare la vittoria. "Ora o mai più" è il canto di incitamento che permetterà alla squadra di ribaltare il risultato un attimo prima dello scadere del tempo. Il messaggio del musical della Disney che debutta sul grande schermo dopo aver superato a pieni voti l'esame televisivo, è contenuto negli ultimi minuti di una partita che mette in chiaro anche l'orientamento del film. I passi coreografati in campo sottraggono il musical al palcoscenico in un lavoro di rinnovamento che utilizza stili di danza moderni (ma non acrobatici come ci aveva abituati un certo cinema di ultima generazione) e graziose canzoni pop facilmente assimilabili. Sebbene il trillo della campanella riporti alla memoria i tempi di Saranno famosi (la serie televisiva ispirata al film), i ragazzi della East High School non sono costretti a lunghe e faticose lezioni, non si devono applicare in plié, attitude o arabesque, non indossano tutù né conchiglie e vivono in una bolla di sapone dove l'unico dramma è rappresentato dall'imminente separazione e dalla paura di sbagliare. Anche gran parte dei balletti prima di venire allestiti sul palco del musical di primavera si sviluppano in una dimensione fantastica e patinata. Considerato che si tratta di un prodotto della Disney rivolto a giovani e giovanissimi (adolescenti nell'età dei primi amori ma anche bambini che si affrettano a chiudere gli occhi di fronte al più casto dei baci), High School Musical 3 non tradisce le aspettative. Al contrario regala cento minuti di sano intrattenimento al ritmo delle buone prove di ballo e recitazione degli ormai celebri protagonisti che non mancano di salutare il loro pubblico con uno sguardo velato e commosso.

mercoledì 5 novembre 2008

YES, WE CAN!


Pare che un po' di sale in zucca sia entrato nelle teste degli americani...che per una volta sembrano aver fatto la scelta giusta...