martedì 23 febbraio 2010

Baciami ancora

Come nessuno mai nel cinema italiano,Muccino ci propone una pellicola trasudante realtà, talmente reale da far uscire il sequel del suo superbo "Ultimo bacio" esattamente dieci anni dopo, facendo così "invecchiare" per davvero i protagonisti e rendendoceli ancora più prossimi a quelli che potrebbero benissimo essere nella nostra quotidianità i nostri vicini o i nostri migliori amici.Muccino sa bene come parlare d'amore, possiede una verve comico-tragica nei dialoghi sul sentimento più bello del mondo come davvero pochi sanno fare nel suo campo; giostra bene una meravigliosa serie di attori notevoli nel panorama italiano,a cominciare dalla Puccini, mai vista così brava come in questo film. Dieci anni in più ...ma cosa è davvero cambiato?I nostri protagonisti sono davvero cresciuti?Hanno imparato che un viaggio per il mondo lungo anche mille anni non cancella impegni paterni e problemi in agguato pronti ad aspettarci?Dalle prime scene del film la risposta parrebbe positiva,ma poi rieccoli di nuove alle prese con le innumerevoli scelte da prendere, con i rifiuti e i caratteri alla fin fine sempre uguali nel profondo.Questo film è la testimonianza vivente del fatto che l'età anagrafica che abbiamo scritto sulla carta d'identità non fa di noi le persone che siamo e che gli "stadi" della vita (a 30 anni si fa un figlio, a 40 penso alla carriera e a 50 incomincio a pensare alla pensione)non ci caratterizzano per niente, anzi, non fanno altro che farci sentire disadattati, strani e alle prese con un cammino tutto sbagliato. Le mille sfaccettature di quello che Veronesi ci ha ampliamente trattato nel suo "Manuale d'amore" ci sono tutte: innamoramento, crisi, tradimento, abbandono...ma non rappresentano un ciclo schematico; si invertono, si mescolano, fanno dire dei sì che in realtà sono no, ci fanno urlare "E' finita!" e poi un attimo dopo ci portano sotto le lenzuola a sentirci vivi per soli 3 minuti di nuovo, con la persona che non abbiamo il coraggio di ammettere a noi stessi di non aver mai dimenticato. E' vero, il film è un po' confusionario, un po' anche alla Beautiful in certi tratti ed ovviamente non è all'altezza del più irriverente, nervoso e graffiante originale "Ultimo Bacio", ma ha una sua regia corposa e ben tracciata, un recitazione eccellente alle spalle e una trama lineare e passabile per tutti i personaggi. La storia centrale, quella tra Giulia a Carlo,risulta però parodossalmente la peggiore perchè troppo tirata per le lunghe e più smielata delle altre, mentre invece quella (a sorpresa)tra Livia e Paolo è la più intensa e sentita, resa eccellente anche da una strepitosa Sabrina Impacciatore. Indubbiamente, c'è da rinoscerlo: Muccino ha fatto film infinitamente migliori di questo, ma sa bene come prendere di petto i sentimenti e mostrarceli sullo schermo in tutta la loro confusione, come se volesse deridere i rapporti umani mostrandoci quanto non siano mai netti e precisi, o bianchi o neri, ma sempre sull'orlo di qualche scombussolamento, di qualche ripensamento, in balia di chi incontriamo e con cui parliamo ogni singolo giole coserno.La morale però è chiara ed è ripetuta anche pari pari dal film precedente: "non sempre la vita ci porta incontro alle situazioni che vogliamo, ma l'importante è che ce le dia".

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