giovedì 30 dicembre 2010

Emma di Jane Austen

"Sono andata a scegliermi un'eroina che nessuno tranne me potrebbe amare...": così diceva, della protagonista, la sua creatrice. Emma Woodhouse è una giovane donna intelligente, indipendente, che ha sviluppato una forte individualità e una decisa coscienza della propria posizione sociale. E tuttavia è straordinariamente cieca di fronte ai sentimenti: propri e altrui. Jane Austen costringe la sua eroina a una tardiva quanto autoironica presa di coscienza, attraverso la quale prende forma anche la sua sottile critica dei costumi, della vanità e dell'egoismo, visti alla luce di una profonda comprensione dell'animo umano.

E' un errore considerare la scrittura elegante e razionale di Jane Austen come una conversation piece. La Austen è una scrittrice politica. Però sotto le righe. La misura dei suoi dialoghi contiene una forza sovversiva: Emma è un romanzo sulla manipolazione degli altri, sul potere che ci vuole a sua immagine e somiglianza. Ma allo stesso tempo (e qui si vede la grande narratrice) è la storia di una donna sola, troppo intelligente per essere felice in una società senza aperture.

2 commenti:

Silvia O. ha detto...

Bellissimo e commovente il tuo commento a Emma, hai scritto una sacrosanta verità: sotto quelle righe quasi perfette, sotto quei sorrisi abbozzati, sotto le rigidissime maniere, si agita una forza davvero sovversiva. Grazie per aver scritto queste parole.

Simona ha detto...

Grazie a te per essere passata!