domenica 17 luglio 2011

Harry Potter e I Doni della Morte - parte II

Occupati Hogwarts e il mondo della magia, Voldemort e i Mangiamorte hanno ormai un solo obiettivo: disperdere l’Esercito di Silente e uccidere Harry Potter, alla ricerca spasmodica degli ultimi Horcrux. Individuati con l’immancabile aiuto di Ron e Hermione gli oggetti e i soggetti viventi che contengono l’anima frantumata e separata dal corpo del Signore Oscuro, i tre ragazzi hanno soltanto bisogno di tempo per raggiungere quelle schegge di anima e farne scempio. Ripiegati a Hogwarts, presieduta da Severus Piton e difesa da dissennati dissennatori, Harry e compagni vengono accolti trionfalmente da Neville Paciock e il suo esercito di dissidenti armati di bacchetta e coraggio, il coraggio di esporsi al dolore e alla morte dimenticandosi della propria salvezza in nome di un bene superiore. Nella furia della battaglia Harry scoprirà che tra il bianco di Silente e il nero di Piton esiste una zona grigia e una lacrima rivelatrice di ben altre verità. Recatosi al Pensatoio e versato il pianto e i ricordi di Piton, Harry saprà finalmente cosa fare per annullare Voldemort. Recatosi nella Foresta Proibita per affrontarlo, il giovane mago abbraccerà la possibilità della morte, guadagnando la salvezza e il futuro. Quello magico e quello babbano.

Questo è quanto. Non so a raccontarvi se il regista e gli attori sono stati più o meno bravi. Non sto a dirvi se è stato fedele al romanzo. Vi dico solo che adesso come allora, quando lessi l'ultima pagina del settimo libro, mi sento triste. Triste per il fatto che non ci sarà più un primo settembre da aspettare insieme al binario 9 ¾. Triste di salutare un vecchio amico. Triste perchè sono rimasta con Harry fin proprio alla fine.

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