"Quante volte ve lo devo dire! La vita non è perfetta, le vite nei film sono perfette, belle o brutte, ma perfette, nei film non ci sono tempi morti, la vita è piena di tempi morti, nei film sai sempre come va a finire, nella vita non lo sai mai."
mercoledì 28 aprile 2010
Il cacciatore di ex
Milo Boyd è un ex poliziotto con una ex moglie. Cacciatore di taglie per sopravvivenza e non per vocazione, gli viene offerta la possibilità di pareggiare i conti con Nicole, giornalista d'assalto sposata per nove mesi e poi congedata per incompatibilità. Sulle tracce di un omicidio mascherato da suicidio, Nicole manca la convocazione in tribunale per oltraggio a pubblico ufficiale e diventa suo malgrado latitante. Beccata e sfuggita più volte allo zelo dell'ex marito, Nicole finisce per chiedergli aiuto nell'indagine. In fuga da loro stessi e da un presunto assassino, Milo e consorte rivedranno le rispettive posizioni, volgendo lo smarrimento in crescita, e l'animosità in un ritrovato amore. L'arte dell'inseguimento nel cinema è l'equivalente della fuga nella composizione della musica classica. Privilegio e specialità del cinema d'azione, dove a rivaleggiare sono soprattutto le macchine, superando il ruolo riservato ai corpi, l'inseguimento è un'attrazione spettacolare in grado di generare nel pubblico tensione e seduzione. Perché allora non applicare quel piacere percettivo a un genere estraneo allo spettacolo tecnologico e al richiamo catastrofico? Ci pensa la commedia sentimentale di Andy Tennant, facendo dell'arte della fuga in amore il suo oggetto di ripresa. Jennifer Aniston è un'eroina screwball coinvolta in un romance con un ex marito ed ex poliziotto, zelante cacciatore di taglie e di ex mogli. Ne consegue una fuga con relativo inseguimento che porta la convenzione romantica a confronto diretto con l'aperto e la velocità. A nutrire il conflitto dei “già consorti” è quello che accade intorno a loro, sono le facce dei ricattatori, di poliziotti corrotti, di amanti mai amati, di albergatori leziosi, o una scommessa alle corse, una partita ai dadi, una stanza forzatamente comune, o ancora le tracce di un confronto o la rivelazione di un concorso di colpa, pronti a sfumare in un sereno riavvicinamento. Se il cacciatore di Gerard Butler si sente sfrontatamente autorizzato a offrire autentiche lezioni di vita alla sua ambiziosa compagna in fuga, dall'altra parte la “preda” di Jennifer Aniston, schivate le pallottole e sopravvissuta a un tentativo di omicidio, è rapida nel riaggiustarsi alla condizione di emergenza e a salvare il marito a colpi di arma da fuoco. È allora sul terreno dell'eccezionalità, dentro un ritmo vorticoso e attraverso un'audacia sessuale ricamata nel dialogo e nell'azione, che Nicole e Milo si riconosceranno (di nuovo) anime gemelle. (Co)stretta nel minimalismo déco di un tailleur indossato lungo tutto il film, la Aniston riconferma nel Cacciatore di ex un volto e un talento tagliato su misura per la commedia. L'inseguitore Butler, eroe romantico in panni ruvidi, si misura con la torrenziale vivacità della ricercata, perfettamente a suo agio nell'intreccio action quanto in quello romantico. L'originalità non è probabilmente nelle intenzioni o nelle forze di questa commedia, ma ugualmente il regista è abile nel realizzare un conflitto tra generi, mettendo in collisione e poi “al fresco” l'azione e il sentimento.
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