"Quante volte ve lo devo dire! La vita non è perfetta, le vite nei film sono perfette, belle o brutte, ma perfette, nei film non ci sono tempi morti, la vita è piena di tempi morti, nei film sai sempre come va a finire, nella vita non lo sai mai."
sabato 24 ottobre 2009
Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij
A Pietroburgo lo studente Raskolnikov cerca una via d'uscita alla miseria, anche per aiutare sua madre e sua sorella Dunja che vivono poveramente in provincia e che per mantenerlo gli mandano quel che Dunja guadagna come istitutrice presso la famiglia Svidrigalov. Egli è dominato dall'idea della libertà cui ha diritto l'uomo superiore: non esita quindi ad uccidere, dopo aver progettato minuziosamente il delitto, una vecchia usuraia e la sua mite sorella Lisaveta per derubarle. Ma benchè un concorso di circostanze favorevoli svii le indagini, dal giorno del delitto Raskolnikov diventa l'implacabile giudice di se stesso. Combattuto tra il ricordo dell'uccisione e il timore ossessivo di venire scoperto, è assalito da accessi di delirio: il suo ignaro amico Razumuchin, onesto e ottimista, tenta invano di dargli sollievo. Nell'ansia di avere notizie sulle indagini ma anche per provare la sua superiorità, gioca d'àstuzia con la polizia, sfidandola: e il giudice Porfirij finisce per sospettare la sua colpevolezza, ma lo lascerà andare libero, ben calcolando che finirà lui stesso per consegnarsi nelle sue mani. Nei suoi vagabondaggi Raskolnikov incontra molti relitti umani, come lui tesi a uscire dalla loro degradazione: l'impiegato ubriacone Marmeladov, la tisica Katerina Ivanova che per fame ha spinto la figliastra Sonja alla prostituzione, Sonja stessa, la cui dolcezza di vittima finirà per dominare Raskolnikov. Ma da loro, per cui prova amore e pietà, lo separa l'atto commesso. Sarà Sonja che riceverà la confessione di Raskolnikov, che gli indicherà il valore della vita umana secondo il Cristo, e che lo spingerà, anche se ancora ribelle in cuor suo, a costituirsi. Solo in Siberia accanto a Sonja che lo ha seguito, Raskolnikov si libererà dal senso di sconfitta che gli grava addosso. Intorno a lui, gravita nel romanzo un mondo di diseredati e peccatori: dalla sorella Dunja che per aiutare la famiglia e disposto a sposare il danaroso e abbietto Luzin; a Svidrigalov, il persecutore di Dunja che, dopo aver sorpreso la confessione di Raskolnikov tenterà di ricattare la ragazza e, vistosi respinto con vero orrore, si ucciderà. Ma di questi peccatori, l'unico veramente sordido e meschino è Luzin, che cercherà di accusare falsamente Sonja di furto per mettere in cattiva luce lei e Raskolnikov che, in una lite con lui, l'ha smascherato di fronte alla madre e a Dunja.
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1 commento:
lettoi da ragazza, piaciuto moltissimo!
pensa che il mio gatto si chiama proprio Fjodor ;-)
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